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UNO, NESSUNO, CENTOMILA | Mostra Fotografica – Venerdì 22 Aprile ore 21.00

UNO, NESSUNO, CENTOMILA | Mostra Fotografica - Personale di Antonella Posa.

Centomila è essere tanti e sentirsi soli, sentirsi Uno…Nessuno.

Concept nuovo, Ambience suggestivo.

 

START_ 22 APRILE

ORE 21.00 | Vernissage – Musica Live di Giuseppe Rosato Effetto Zero

L’idea del titolo, tratto dal libro di Luigi Pirandello ‘’Uno, nessuno, centomila’’, è nata dalla volontà di unire tre temi, da me trattati, in un’unica rappresentazione.

L’UNO è un insieme di ritratti, e non, che vanno a descriverci differenti culture mondiali, differenti fisionomie fisiche. All’interno dell’UNO, però, ci sono due immagini alquanto diverse rispetto al volto umano: un albero, che si scorge appena con le sue foglie autunnali pronte a cadere, ed una macchina con all’interno una coppia.

L’albero sta ad indicare un po’ quello che è il cambiamento che avviene all’interno di ognUNO e va a rappresentare l’IO: La parte “libera da conflitti” dell’Io è quella che si occupa, anche in situazioni di disagio emotivo, del rapporto con la realtà e dell’esecuzione delle funzioni psichiche di base. Di qui ci colleghiamo all’immagine della macchina. Essa indica il viaggio del cambiamento: ‘’ quando avete agito così? Ieri, oggi un minuto fa? E ora? Ah, ora voi siete disposto ad ammettere che forse avreste agito altrimenti. E perché? Riconoscete forse anche voi ora, che un minuto fa voi eravate un altro? [..] Vedete piuttosto se vi sembra di poter essere così sicuro che di qui a domani sarete quel che assumete di essere oggi. ’’ (Pirandello)


NESSUNO è presentato con delle immagini prevalentemente in bianco e nero, prevalentemente mosse. Il mosso è una tecnica fotografica che sta ad indicare una sensazione irrequieta, non pacata, di confusione. La rappresentazione dell’inconscio turbato di ogni essere umano. Qualsiasi persona a questo mondo non ha pienamente la consapevolezza di se e del proprio essere ed alle volte cade in quella che è la necessità di conoscersi più a fondo. Molto spesso, però, questo non accade. L’uomo, per natura, non può davvero conoscersi nel suo totale, ed è qui che scaturisce il turbamento.
‘’non mi conoscevo affatto, non avevo per me alcuna realtà mia propria, ero in uno stato come di illusione continua quasi fluido; mi conoscevano gli altri, ciascuno a suo modo, secondo la realtà che m’avevano data; cioè vedevano in me ciascuno una Moscarda che non ero io non essendo io propriamente nessuno per me. Tanti Moscarda quanti essi erano ‘’.


CENTOMILA sono le folle.

Centomila sono le masse. Centomila siamo tutti noi e nessuno e uno solamente. Centomila è la rappresentazione, tramite immagini, della perdita dell’identità all’interno di un contesto in cui tutti siamo e nessuno è. All’interno di una circostanza che non ti fa osservare le differenze di ogni essere, bens le perfette somiglianze.

«A toccarmi, a strizzarmi le mani, si, dicevo ‘’io’’; ma a chi lo dicevo? E per chi? Ero solo. In tutto il mondo, solo. Per me stesso, solo».

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